Massimo Pirovano

Un antropologo in bicicletta

Etnografia di una società ciclistica giovanile

Informazioni
Collana: Eterotopie
2016, 242 pp.
ISBN: 9788857533247
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Sinossi

La ricerca propone un’etnografia a partire dal corpo del ciclista, che si immerge attivamente nel microcosmo di una società sportiva lombarda con sessant’anni di storia: l’U. C. Costamasnaga. L’analisi che l’autore compie, con gli strumenti dell’antropologia e di altre scienze umane, riguarda le pratiche, i ruoli, la struttura, l’organizzazione, i valori, la missione di coloro che la animano e dei ragazzi che gareggiano: una missione diretta specialmente a costruire il futuro corridore in bicicletta partendo dall’infanzia, ma che trova significato anche in relazione al contesto socioculturale in cui l’associazione si colloca. Il lavoro propone, quindi, una riflessione su un oggetto preciso, che però si può applicare ad altri contesti sociali. Il libro testimonia la posizione anfibia dell’antropologo che, andando sul terreno, con le sue osservazioni e le sue relazioni umane, mette in comunicazione due culture: quella che porta dentro di sé e quella di coloro che osserva e studia, dando vita ad una interpretazione negoziata dei significati che le pratiche umane assumono. Per questo, il libro vuole parlare ai lettori comuni e agli studiosi di scienze umane, per far conoscere la complessità del mondo dei ciclisti, ma anche ai vari protagonisti di questo mondo, proponendo loro una consapevolezza diversa su ciò che ritengono di conoscere benissimo. Come ha scritto Marc Augé, “Massimo Pirovano ha realizzato con questa ricerca un’etnologia e un’antropologia. Ha dato con il suo studio un quadro chiaro di tutti gli aspetti di una specifica associazione, di cui egli esamina sia l’organigramma, sia la composizione, sia le diverse funzioni, il che gli permette di richiamare aspetti più generali senza rompere con l’esperienza di campo. Ecco perché questo autore riesce a farci condividere il suo amore per il ciclismo. Questo lavoro è un ottimo esempio di etnografia impegnata, per la quale il rigore dell’osservazione non è esclusivo e a cui si aggiunge, piuttosto, la passione soggettiva”.

Massimo Pirovano insegna Filosofia e Storia nei licei ed è dottore di ricerca in Antropologia della contemporaneità. Ha dedicato saggi, documentari, cd musicali e mostre al lavoro e alla ritualità presso le classi popolari, al canto e alla narrativa di tradizione orale, all’alimentazione, oltre che all’antropologia dello sport e all’antropologia museale. Dirige il Museo Etnografico dell’Alta Brianza (Galbiate) dalla sua fondazione e coordina la Rete dei Musei e dei Beni Etnografici Lombardi (REBEL). Ha inoltre diretto per tre anni il Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo.