
Enrico Nivolo
Antropologia dei clown
Percorsi rizomatici tra liminalità e anti-struttura
Antropologia dei clown è un testo che esplora i territori all’interno dei quali è possibile incontrare i re della risata: tali territori vengono raggiunti attraverso un approfondito percorso espositivo che incomincia dall’analisi del processo antropo-poietico egemone nella società contemporanea occidentale. Stando alle analisi di Francesco Remotti, l’antropo-poiesi – processo di costruzione degli esseri umani – può essere messa in atto in molteplici modi e varia a seconda dello spazio che viene lasciato al dubbio durante questo lungo cammino. Se, da un lato, il capitalismo ha pochi dubbi su come l’essere umano debba essere forgiato, al suo interno sono presenti forme di antropo-poiesi alternative che concedono poco terreno alle certezze. Tra esse la clown-poiesi – prassi necessaria a divenire clown – è totalmente incentrata sul fallimento: il clown è colui che fa fiasco, colui che fallisce ciò che prova a fare nella convinzione di saperlo fare meglio di tutti. Il clown, inoltre, grazie alla sua posizione liminale, è in grado di trascinare l’audience all’interno del mondo soggiuntivo da lui creato, concedendogli la possibilità di riflettere sull’intera società. Il fallimento del clown sul palco, infine, permette al performer che lo interpreta di tracciare linee di fuga (ligne de fuite) nella propria vita e, pertanto, la clown-poiesi può essere definita come un processo deterritorializzante, ovvero, secondo Gilles Deleuze, una pratica in grado di mettere il soggetto nella condizione di affrancarsi dalle strutture dominanti all’interno del sistema egemone in cui si trova a vivere.
Enrico Nivolo, antropologo culturale e visuale. Il testo qui proposto ha ricevuto la dignità di stampa presso il dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino.
Armando Talas - circusnews.it, 11 novembre 2020
"Recensione di “Antropologia dei clown”"
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Enzo Armando - La Stampa (ediz. Asti), 3 giugno 2018
"Quando si può ridere dell'altro"
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Elisa Schiffo - La Stampa, 19 novembre 2016
"L’antropologo che cataloga i sorrisi del mondo "
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Gioacchino Toni - carmillaonline, 3 novembre 2016
"Linee di fuga. La clown-poiesi come pratica di affrancamento dalle strutture dominanti capitaliste"
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