Giulia Grechi

La rappresentazione incorporata

Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea

Informazioni
Prefazione di: Iain Chambers

Collana: Eterotopie
2016, 254 pp.
ISBN: 9788857534077
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Sinossi

Il corpo è sempre stato un oggetto di studio sfuggente, pericoloso e indocile per le scienze sociali. Occorre smettere di pensarlo come un oggetto e considerarlo come soggetto di produzione di senso, raccogliendo le sfide epistemologiche che pone con urgenza ai recinti disciplinari e agli sguardi riduzionisti coi quali si è spesso tentato di mapparne la complessità. A partire dal superamento della radicale separazione tra corpo e mente sulla quale si sono fondati i diversi sguardi della modernità (scientifico, antropologico, coloniale), il concetto di incorporazione ha da tempo aperto la possibilità di ripensare gli approcci classici allo studio del corpo. Attraverso un’analisi dello stereotipo coloniale come strumento di costruzione dell’identità che passa per la rappresentazione del corpo, questo studio esplora le possibilità di una sua sovversione nel lavoro delle artiste contemporanee Lorna Simpson e Kara Walker. Utilizzando un approccio interdisciplinare tra antropologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, studi visuali e storia dell’arte contemporanea, questa analisi esplora il modo in cui le opere delle artiste smascherano e disinnescano lo stereotipo di matrice coloniale sul corpo. Le opere analizzate “impongono” all’osservatore una modalità percettiva che non è più un’attività prettamente razionale ma un’attività incorporata, che coinvolge cioè il corpo stesso dell’osservatore, considerando gli aspetti emozionali nella loro capacità di produrre senso.

Giulia Grechi è dottore di ricerca in “Teoria e ricerca sociale” presso l’Università La Sapienza di Roma. Fino al gennaio 2015 è stata ricercatrice a contratto presso l’Università L’Orientale di Napoli come membro del Progetto EU “Mela – European Museums in an Age of Migrations” (EU-7PQ), all’interno del quale ha indagato la relazione tra musei, antropologia e arte contemporanea. I suoi interessi di ricerca includono l’antropologia culturale, gli studi postcoloniali, la museologia, l’arte contemporanea e le rappresentazioni della corporeità. È docente di Fotografia – comunicazione sociale all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), di Antropologia Culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e presso lo IED – Istituto Europeo di Design di Roma, dove è stata anche co-coordinatrice del Master per Curatore Museale e di Eventi Performativi. È caporedattore della rivista on line roots§routes – research on visual culture ed è socio fondatore del collettivo curatoriale Routes Agency, con base a Roma, con il quale ha curato eventi presso musei (MAXXI, museo etnografico Luigi Pigorini) e altri spazi romani. Ha partecipato a diversi progetti europei e internazionali in qualità di antropologa e curatrice, e pubblicato saggi e articoli in riviste nazionali e internazionali. Ha curato (con Iain Chambers e Mark Nash) il volume The Ruined Archive (2014), e (con Viviana Gravano) Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (2016).