
Il volume ripropone alcune parti scelte del Trattato di sociologia generale che proprio nel 2016 festeggia il suo centenario. Testo da sempre considerato negli anni un pilastro della sociologia e talvolta complesso nella lettura, questo “piccolo Pareto” chiaramente ridotto nei testi adattati, vuole nello specifico, a distanza di un secolo, attraverso l’introduzione della curatrice, leggere in una prospettiva analitica ma anche critica l’opera dello studioso. Nasce dall’idea che è possibile riproporre anche se in contesti e tempi diversi, la voce dei maestri della sociologia. Pareto, in questo piccolo volume, vuole essere riproposto tanto agli studiosi e ai ricercatori più vicini al suo pensiero, quanto alle nuove generazioni in particolar modo e a quanti non hanno trovato occasione di confrontarsi con il suo Trattato. Piccole pillole di un testo ormai celebre della sociologia, che cento anni dopo ha tanto da dire e da suggerire a chi legge quotidianamente la realtà sociale fatta di residui e derivazioni, oggi come ieri.
Vilfredo Pareto (1848-1923) è considerato uno dei più noti esponenti della sociologia italiana. Di formazione iniziale ingegnere, nel 1892 iniziò a insegnare Economia politica all’Università di Losanna e nel 1912 comincia a occuparsi di sociologia. Tra le sue opere più celebri: Il mito virtuista e la letteratura immorale (1910); il Trattato di sociologia generale (1916-1919); Lettere a Maffeo Pantaleoni (Voll. I, II, III, 1890-1923).
Maria Caterina Federici è professore ordinario di Sociologia generale presso l’Università degli studi di Perugia dove dirige il Crisu (Centro di ricerca in sicurezza umana) e coordina il corso di laurea in Scienze per l’investigazione e la sicurezza. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: (a cura di) La sicurezza umana: un paradigma sociologico (Milano, 2013). È stata nelle sedi di Roma La Sapienza, Parma, Aix-en-Provence.
Gazzetta del Mezzogiorno, 18 giugno 2017
"La sociologia di Pareto e il sentimento umano"
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