
Presente imperfetto
Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei
L’Italia ha un passato coloniale con il quale si è iniziato a fare i conti in tempi relativamente recenti. È un passato che sembra non riuscire a passare, soprattutto rispetto agli immaginari che ha prodotto e che continuano a circolare, spesso non visti, nella cultura contemporanea e nella vita quotidiana. La mancanza di una vera rielaborazione degli immaginari razzializzati prodotti in Italia in quel lungo periodo che va dall’unità d’Italia fino al fascismo, ha fatto sì che questi riemergano oggi attualizzati in una serie di immagini e linguaggi razzializzati o apertamente razzisti. I saggi teorici e le pratiche di ricerca contenuti in questo volume aiutano a ricostruire questo “passato che non passa”, a partire da un’analisi della cultura popolare e di consumo contemporanea, che ne sono impregnate.
Il volume raccoglie i contributi prodotti durante due giornate di incontri e dibattiti intorno a questa tematica, che si sono svolte alla Casa della Memoria e della Storia di Roma a novembre 2014. Al centro dell’interesse quegli oggetti quotidiani – ricordi familiari, prodotti di consumo, giocattoli – che contengono tracce di immaginari coloniali, la cui analisi e rilettura collettiva può aiutare a rivedere il proprio passato, prendere coscienza di come si è formata storicamente l’idea di una “italianità”, decostruire i tanti stereotipi che continuano a circolare in questo presente interculturale.
Giulia Grechi è dottore di ricerca in Teoria e ricerca sociale, tra Antropologia e Studi Culturali . È docente di Fotografia – comunicazione sociale all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e di Antropologia Culturale all’Accademia di Belle Arti di Napoli e allo IED di Roma. È caporedattore della rivista on line “roots§routes – research on visual cultures” ed è socio fondatore del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of Contemporary Arts ”, basato a Roma. Ha partecipato a diversi progetti europei e internazionali in qualità di antropologa e curatrice. Ha di recente pubblicato La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea (2016), e ha curato (con Iain Chambers e Mark Nash) il volume The Ruined Archive (2014) .
Viviana Gravano è storica dell’Arte, Curatrice di Arte Contemporanea e Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea e Metodologia e Teoria dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. È stata coordinatrice del Master per Curatore Museale e di Eventi Performativi presso lo IED di Roma. Attualmente è direttore della rivista on line “roots§routes. Research on visual cultures” e redattore della rivista dell’Accademia di Belle Arti di Napoli “Zeusi”. È socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of Contemporary Art s” a Roma. Ha pubblicato numerosi saggi monografici tra cui: L’immagine fotografica, Milano 1997; Crossing. Progetti fotografici di confine, Milano 1998; Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione, Milano 2012; Expo show. Milano 2015 una scommessa interculturale persa, Milano 2016.
Il Piccolo, 20 novembre 2016
"L'italia coloniale"
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Armando Lancellotti - carmillaonline.it, 10 ottobre 2016
"Lasciti coloniali: perché Calimero è tutto nero"
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