
Sguardi tra I residui
I luoghi dell’abbandono tra rovine, utopie ed eterotopie
Collana: Kosmos
2016, 348 pp.
ISBN: 9788857536293
In tempi recenti il tema dell’abbandono dei luoghi ha riscontrato interessi crescenti e differenti. Il fascino decadente emanato da borghi storici, ville, aree industriali dismesse, insediamenti e strutture agrarie non più produttive, nosocomi, singoli edifici e financo paesaggi non più abitati attrae numerosi estimatori che a vario titolo, seguendo percorsi esplorativi diversi per tipologia e per livello di approfondimento, scoprono, visitano, censiscono, mappano, analizzano, acquistano, fotografano, dipingono, raccontano, ascoltano i luoghi che, per motivi e in epoche differenti, sono stati abbandonati. Caratterizzato da una prospettiva interdisciplinare e multiscalare, il volume raccoglie le riflessioni, gli stimoli alla ricerca, le piste di analisi, le domande, i casi di studio, le visioni di studiosi e ricercatori che, posando lo sguardo sull’abbandono, hanno saputo coglierne tutta la complessità offrendone interpretazioni mai banali o scontate.
Alice Giulia Dal Borgo è Ricercatore confermato presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, dove insegna Geografia regionale e Analisi e comunicazione ambientale e paesaggistica. I suoi ambiti privilegiati di indagine riguardano l’analisi, la tutela e la valorizzazione dei paesaggi culturali, le relazioni uomoambiente, i processi di sviluppo sostenibile e di partecipazione, con particolare riferimento alle regioni alpine e all’Oceania, sia in ambito rurale che urbano. Nel 2015 ha curato, insieme a Rosalba Maletta, il volume Paesaggi e luoghi buoni. La comunità e le utopie tra sostenibilità e decrescita, uscito per Mimesis nella collana Kosmos.
Emanuele Garda (1977), laureato in urbanistica e dottore di ricerca in Progetti e Politiche Urbane, opera da numerosi anni come consulente e progettista per pubbliche amministrazioni e società private. Ha collaborato a ricerche con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano e con il Centro Studi sul territorio “Lelio Pagani” (CST) dell’Università degli Studi di Bergamo. È professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino.
Andrea Marini, laureato in Filosofia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze dei Beni Culturali e Ambientali con una tesi sulla problematica dei luoghi abbandonati dal titolo Paesaggi Interrotti. Geostoria e Geofilosofia dei luoghi abbandonati. È membro e collaboratore di Armes Progetti. I suoi interessi di ricerca abbracciano vari ambiti tra cui la geofilosofia, la filosofia, la geografia, la storia, l’architettura, l’urbanistica e l’ecologia, in particolare riguardo i problemi legati al paesaggio, al soundscape, al consumo di suolo, all’estetica dei luoghi urbani e rurali e al rapporto tra uomo, spazio e territorio. Le sue pubblicazioni più recenti e significative sono: Il territorio è la casa dell’uomo: il progetto umano da habitat ad eu-topia (2015) e, con Emiliano Tolusso, La geografia dopo la fine del Mondo. Potenzialità e prospettive del concetto di “hyperobject” nei problemi della geografia contemporanea.