Nel volume si cerca di mostrare come vi sia una vera e propria fenomenologia delle emozioni che accomuna fondamentalmente Scheler e Husserl oltre le loro reciproche differenze. Al sentire i valori (wertfu?hlen) nella pervasività della visione di Scheler, si accompagna la profonda esigenza husserliana di giustifi carli e di renderne conto sino in fondo razionalmente (rechtfertigen). Tale legame ruota attorno ad un motivo essenziale: la centralità della Bildung, della formazione personale come costruzione e governo del proprio ordine assiologico. La ricerca della miglior vita possibile mette in gioco, sia per Husserl che per Scheler, il legame tra volontà e tempo a partire da quel momento inaugurale da cui può prendere avvio l’effettiva attuazione di una chance assolutamente qualitativa: l’apertura dell’ora in poi che riguarda in toto la mia individualità e la mia esistenza personale.
Veniero Venier ha insegnato Filosofia della religione ed Estetica presso l‘Università degli studi di Udine e Teorie della razionalità all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È membro della società di studi internazionale «Max Scheler Gesellschaft» e del centro di ricerca del Dipartimento di Scienze Umane dell’università di Verona «Forma Mentis». Tra le sue pubblicazioni più recenti: L’esistenza in ostaggio. Husserl e la fenomenologia personale, Milano 2011; L’eterno confine. Saggio su Max Scheler, Venezia 2012.
