Eugenio Buriano-Aimonetto
Movimento circolare ed esperienza della concretezza tra Platone e Hegel
Eugenio Buriano-Aimonetto
Movimento circolare ed esperienza della concretezza tra Platone e Hegel
Nell’immaginario comune gli uomini ascrivono alle idee un certo ciclo vitale: esse nascono, crescono, si diffondono, talora si sclerotizzano, fino a essere annientate e obliate. Ma il loro decorso non pare coincidere con lo svolgimento dei tempi e dei modi della fisiologia quotidiana. Il metabolismo della filosofia (la considerazione pensante per eccellenza), infatti, non solo non sembra compatibile con il normale andamento delle cose, ma addirittura ne rovescia l’abituale forza di gravità: a un filosofo appare più vicino un astro remoto che il pozzo davanti ai suoi piedi. Agli occhi dei più un abominio, a detta di pochi un prodigio. In ambo i casi il pensiero non lascia mai le cose così come sono, invadendo bruscamente la realtà e alterando la percezione degli eventi. Di fronte a questa consapevolezza, originariamente conseguita da Platone, i due dispositivi teorici d’ispirazione hegeliana che guidano la decifrazione del comportamento filosofico sono la circolarità e la concretezza. La scommessa sotterranea è una soltanto: il tempo del pensiero, in ultimo, può circolarmente ricongiungersi col tempo della vita, perché ogni verità non è tale se non vissuta e condivisa.
Eugenio Buriano-Aimonetto è nato a Cuorgnè (TO) nel 1992 ed è attualmente iscritto al Corso di Laurea Magistrale in Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino. Movimento circolare ed esperienza della concretezza tra Platone e Hegel, la sua prima pubblicazione, nasce come rielaborazione della sua tesi di Laurea Triennale.