
Teatri di guerra
Da Omero agli ultimi giorni dell’umanita?
Collana: Classici contro
2017, 354 pp.
ISBN: 9788857538747
I saggi raccolti in questo volume sono alcuni fra quelli presentati in occasione dei 24 eventi dell’edizione 2015 dei Classici Contro, itinerante da Trento a Trieste e concepita quasi come un’Iliade. Essi si concentrano per lo più su singoli eventi o singoli aspetti del fenomeno bellico nel mondo greco-latino o in epoca moderna, ma quasi mai rinunciano a declinare più o meno implicitamente le proprie riflessioni su un asse di continuità e di diacronia che è forse il sale di ogni vero confronto con l’antico. Il centro di gravità del volume è rappresentato dalla retorica della guerra: dagli strumenti della parenesi bellica ai bollettini dal fronte, dalle forme dell’educazione marziale alla polemica antimilitarista del teatro, dai discorsi alle truppe tenuti dai comandanti alla poesia del conflitto, dai proverbi ai proclami della vittoria, fino agli epitafi e alle iscrizioni memoriali. Questi generi letterari e paraletterari creano percorsi sotterranei che innervano la polifonia dei saggi qui raccolti, e inducono a riflettere anzitutto su modi e forme della narrazione e della memoria della guerra: la propaganda, i luoghi comuni, il destino dei luoghi fisici, le storie, le canzoni, le poesie.
Alice Bonandini è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Trento. Latinista di formazione, ha partecipato a numerosi convegni in Italia, in Francia e nel Regno Unito. Tra i suoi principali interessi di ricerca vi sono la satira menippea, con particolare riferimento all’Apocolocyntosis di Seneca (cui ha dedicato tra l’altro il volume Il contrasto menippeo, Trento 2010), la letteratura della prima età imperiale, il teatro latino, la didattica delle lingue classiche.
Elena Fabbro insegna Lingua e letteratura greca presso l’Università di Udine. Si è occupata di lirica arcaica, di griphoi ed enigmi e di repertori poetici simposiali. Si interessa principalmente di dramma antico e in particolare di commedia aristofanea e della rivisitazione pasoliniana dei classici. Tra le pubblicazioni: Carmina convivalia attica, Roma 1995; Il mito greco nell’opera di Pasolini (Atti di convegno), Udine 2004; Aristofane, Le Vespe, Milano 2012.
Filippomaria Pontani insegna Filologia classica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa anzitutto della tradizione manoscritta di testi greci in età antica, bizantina e umanistica, ed è impegnato da anni nell’edizione dei commenti antichi e medievali all’Odissea di Omero (voll. I-III, Roma 2007-2015). Ha pubblicato diversi saggi su testi greci e latini (da Saffo a Callimaco, da Eschilo a Demostene, da Pindaro a Catullo), e sulla letteratura bizantina, umanistica (gli Epigrammi greci di Angelo Poliziano, Roma 2002) e neogreca (Poeti greci del Novecento, con N. Crocetti, Milano 2010), concentrandosi fra l’altro sulla nascita e la storia della grammatica e della filologia nell’antichità e a Bisanzio, sullo studio comparativo della prassi retorica, sulla storia dell’allegoria, sulla facies letteraria di alcuni miti antichi, e sulla traduzione poetica. Dal 2010 coordina con Alberto Camerotto il progetto Classici contro. Fa parte di gruppi di ricerca a Stoccolma e a Berlino, ed è coordinatore locale di un progetto FIRB 2012. Scrive saltuariamente sul Post.
Tiziana Drago - Alias, 8 ottobre 2017
"I classici nei teatri e nelle scuole"
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