Il suono definisce lo spazio della visione e organizza il senso complessivo dell’esperienza cinematografica. Voci, musica, rumori e silenzio operano attraverso complesse relazioni con le immagini, a volte guidandole, altre asservendosi a esse. È a partire dalla relazione sempre più centrata sui sensi tra la macchina cinematografica e lo spettatore che il cinema sviluppa una formidabile qualità audiotattile. Nella prospettiva di questo lavoro, il cinema va considerato innanzitutto come esperienza aptica, tattile, audiotattile, a scapito di un paradigma oculocentrico che ha dominato le teorie filmiche per decenni. Come sulla pelle si manifesta un rapporto di continua reversibilità tra interno ed esterno, così non vi è differenza che tenga tra interno ed esterno nel campo dell’udibile. Il cinema audiotattile è un cinema da vedere innanzitutto con le proprie orecchie e che ci invita a riposizionare i nostri sensi.
Antonio Iannotta insegna alla University of San Diego e alla San Diego State University. È autore del volume Lo sguardo sottratto. Samuel Beckett e i media (2006). Ha curato saggi sul fumetto per Comicon Edizioni e pubblicato articoli su cinema e media in diversi volumi e riviste come “Fata Morgana”, “Segnocinema”, “Quaderni d’Altri Tempi”, “Cinergie”, “California Italian Studies”, “Quaderno di Comunicazione”. È il direttore artistico del San Diego Italian Film Festival.
Gioacchino Toni - carmillaonline, 10 agosto 2018
“Esperienze audiotattili tra dispositivi panottici e panacustici”
Leggi la recensione
Gioacchino Toni - ilpickwick.com, 14 dicembre 2017
"Il cinema come esperienza audiotattile"
Leggi la recensione
