
Maria Bertazzoni
Memorie di una vita offesa
Come la mia famiglia divenne vittima della ferocia nazista
Maria Bertazzoni
Memorie di una vita offesa
Come la mia famiglia divenne vittima della ferocia nazista
Antifascista da sempre, Egidio Bertazzoni insegnò lettere all’Umanitaria dal 1921 al 1943. Dal 1940 al settembre 1943 la persecuzione nazista si fece più serrata e non gli permise più di insegnare. La storia di Egidio culminò in un primo arresto nel gennaio 1944 e in un secondo nella notte dell’1 marzo 1944. Deportato a Mauthausen, lager dove si concentrava l’eliminazione dei deportati politici, morì il 24 agosto 1944 al castello di Hartheim, un centro di eutanasia. Soltanto nel 1964 la sua famiglia avrebbe conosciuto le reali modalità della sua uccisione, tramite il Comité International de la Croix Rouge.
Maria Bertazzoni nasce a Milano il 26 maggio 1935 in una famiglia unita e serena, nonostante ci fossero già le prime avvisaglie di una incombente persecuzione fascista. È la secondogenita di Egidio Bertazzoni, insegnante di lettere alla Scuola del Libro della Società Umanitaria, e di Giuseppina Albertario, insegnante elementare di ruolo. Rimasta sola, grazie alla sua ferrea volontà e al suo forte spirito di sacrificio, la madre riesce a far studiare i due figli. Maria si diploma all’Istituto Magistrale “Virgilio” nel 1954 e inizia a insegnare. Contando sulle sue sole forze, due anni dopo si iscrive alla Facoltà di Magistero – Lingue e Letterature straniere. Sostiene tutti gli esami, ma non dà la tesi, forse demotivata dall’essere ormai coniugata e madre di due bimbe. Nel 1991 lascia l’insegnamento. Nel 2013, invogliata da alcuni amici e desiderosa di portare a conoscenza dei nipoti la vicenda umana del nonno materno, di cui non è rimasta nemmeno una tomba su cui piangere e portare dei fiori, decide di scrivere la storia della sua famiglia, con lo scopo di testimoniare come molti uomini e donne, di estrazione sociale e culturale diverse, non hanno esitato a sacrificare la loro vita per ridare agli Italiani libertà e dignità.