Benché a lungo dimenticato, Zur Soziologie des Kinoè un autentico “classico” degli studi sul cinema, qui per la prima volta reso disponibile in traduzione italiana. È anche una delle prime ricerche sociali in cui si adotta lo strumento del questionario, peraltro accompagnato dal ricorso a più tradizionali fonti documentarie e indagini di taglio etnografico. Oggetto primo dell’analisi è l’interdipendenza tra l’organizzazione economica della produzione cinematografica e i gusti e consumi culturali dei differenti pubblici, distinti per strato sociale, genere e generazione. Con un anticipo di oltre mezzo secolo sugli studi di genere, particolare attenzione viene rivolta al ruolo del pubblico femminile, e ai modi in cui il cinema entra nella vita delle donne, soprattutto giovani. Ponendo in relazione dati storici ed empirici con i cambiamenti strutturali del contesto sociale, urbano e nazionale sullo sfondo della crescita internazionale del capitalismo e della sua progressiva estensione ai domini della cultura, l’opera si inserisce a pieno titolo nella tradizione della sociologia storico-culturale tedesca di cui la Scuola di Francoforte e Norbert Elias sarebbero stati celebrati eredi, e anticipa interessi di ricerca che avrebbero trovato rinomata espressione nell’opera di Siegfried Kracauer.
Emilie Altenloh (1888-1985) studia economia politica e diritto alle università di Heidelberg, Monaco, Kiel e Vienna. Nel 1913 si addottora in sociologia della cultura con Alfred Weber con una tesi sul cinema. Abbandonato il percorso accademico, entra nell’amministrazione pubblica prima e nella politica poi con il partito liberale Deutsche Demokratische Partei. Costretta a ritirarsi con l’ascesa del Nazionalsocialismo, nel dopoguerra è una delle figure prominenti del nuovo partito liberale (FDP).
Marco Santoro è professore di Sociologia presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Si occupa di sociologia delle idee, di produzione e consumo culturale e di storia della teoria sociale. È direttore e fondatore delle riviste “Studi Culturali” e “Sociologica”. Tra i suoi libri: Fronteggiare la crisi. Come cambia lo stile di vita del ceto medio (con R. Sassatelli e G. Semi, 2015), Effetto Tenco. Genealogia della canzone d’autore (2010), La voce del padrino. Mafia, cultura e politica (2007); ha curato inoltre: Studiare la cultura. Nuove prospettive sociologiche (con R. Sassatelli, 2009), Riconoscere le mafie (2015), The Anthem Companion to Everett Hughes (con Rick Helmes- Hayes, 2016).
Barbara Gru?ning è stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e comuniazione dell’Università di Bologna. Si occupa attualmente di storia della sociologia tedesca e di ricezione intellettuale. Tra le sue pubblicazioni: Atmosfere locali. Spazi e pratiche di vita urbana (2012) e Luoghi della memoria e identità collettive. La rielaborazione del passato tedesco orientale (2010).
Rinaldo Vignati - Nuova informazione bibliografica, Nr 1 - 2020
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