Lo «spettro del federalismo»

La ricostruzione dell’Italia e le libertà locali tra politica, stampa e opinione pubblica in Lombardia nel secondo dopoguerra

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Lo «spettro del federalismo»

La ricostruzione dell’Italia e le libertà locali tra politica, stampa e opinione pubblica in Lombardia nel secondo dopoguerra

Informazioni
A cura di: Antonio Maria Orecchia

Collana: Centro Internazionale Insubrico
2017, 360 pp.
ISBN: 9788857547909
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Sinossi

Il volume raccoglie parte del vivace dibattito sul centralismo, il federalismo e le libertà locali che si accese in Italia appena terminata la Seconda guerra mondiale e durò fino al termine della prima Legislatura. Dopo vent’anni di dittatura e la guerra mondiale si doveva ricostruire il Paese dalle fondamenta, e alla stampa era assegnato un compito fondamentale, «il più vivo e delicato », come scrisse Riccardo Bauer in quei giorni: «essa dovrà accogliere quanto meglio sappia e convogliare la voce dei cittadini tutti, dovrà interpretarla e chiarirla come indicazione di volontà, che non deve essere negletta dai legislatori se questi vorranno realmente fondare una democrazia e non vorranno essere edifi catori di una macchina paternalistica e sostanzialmente autoritaria». Vengono qui riproposti quindi oltre cento articoli pubblicati sui quotidiani e settimanali lombardi di tutte le aree politiche e culturali negli anni decisivi per la rinascita del Paese. Da questa rassegna emerge la parabola del dibattito sul federalismo, il centralismo e in generale le libertà locali: una sorta di «fi ume carsico», che scorre sotterraneo per poi riemergere con forza in superfi cie. Sebbene sovente lasciato sullo sfondo il tema è, infatti, da sempre presente nelle istanze di vaste parti della classe dirigente degli ultimi due secoli: tuttavia, solo in alcune circostanze ben defi nite si è imposto nella dialettica politica e ha coinvolto l’opinione pubblica. Momenti che, in genere, corrispondono a fasi di crisi acuta del Paese. Questa raccolta affronta uno di quei momenti, e mostra quanto sul federalismo e sul centralismo si giocò una partita tutta politica influenzata anche dall’affermarsi della Guerra Fredda, che non poteva non avere ricadute sulla politica interna del Paese. Così, per i protagonisti della nuova «Repubblica dei Partiti», le libertà locali fi nirono per essere considerate non un aspetto decisivo per creare una nuova autentica democrazia, ma una sorta di contro-assicurazione politica.

Antonio Maria Orecchia (Milano 1968) insegna “Storia contemporanea” e “Storia del giornalismo” e dirige il Centro di ricerca «Mass Media e Società» presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Tra le sue pubblicazioni: Il «Fiume Carsico». Federalismo e centralismo nel dibattito pubblico tra Lombardia e Italia  (1945-1953) (Milano-Udine 2017); La difficile Unità. Storia di ieri, cronaca di oggi (Sestri L. 2011); La Stampa e la Memoria. Le foibe, l’esodo e il confine orientale nelle pagine dei giornali lombardi agli albori della Repubblica (Varese 2008); Gabrio Casati patrizio milanese patriota italiano (Milano 2007); Federico Confalonieri. Memorie (Milano 2004).