
Giulio Segato
Una commedia americana
Temi, innovazioni e religione nell’opera di Elmore Leonard
Una delle espressioni predilette da critici e recensori che abbiano per le mani un testo di Leonard è il “Dickens of Detroit”. Un epiteto la cui origine viene spesso ricondotta a J. D. Reed, autore di un articolo apparso sul “Time” e intitolato appunto A Dickens From Detroit. In realtà, il titolo fu deciso da un caporedattore della rivista americana che non aveva una gran dimestichezza con i romanzi di Leonard. Non sorprende, dunque, che l’espressione adottata, per quanto suggestiva e accattivante, sia piuttosto ingannevole. Restando nell’Ottocento, però, c’è un altro scrittore che mi sembra più ragionevole accostare a Leonard, benché appartenga a una diversa tradizione letteraria: Honoré de Balzac con la sua Comédie humaine. Balzac, attraverso l’insieme delle opere che vanno a formare la Comédie, intendeva comporre un mosaico della società francese del proprio tempo, illustrandone tutte le fi gure, anche le più marginali, e mostrando l’uomo e la donna in tutte le trasformazioni morali del loro carattere. Questa sintesi, pur sommaria, potrebbe descrivere con buona accuratezza anche l’opera di Leonard. È pacifi co che sussistano non poche difformità, come è inevitabile nel proporre la suggestione di un confronto fra autori il cui rispettivo contesto è radicalmente diverso, anzitutto in termini storici. Eppure, anche i quarantaquattro romanzi pubblicati da Leonard possono essere letti come un’unica grande narrazione – una commedia americana! – che vuole seguire il groviglio di esistenze lungo le strade della provincia statunitense, attraverso gli occhi di detective disorientati e killer immaturi e ridicoli. Questo perché, come in Balzac, ogni romanzo di Leonard è plurale, contiene cioè molteplici storie che si intrecciano e in cui ricorrono personaggi che sembrano scomparire nel nulla per poi riemergere a distanza di molti anni.
Giulio Segato ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature comparate presso l’Università di Genova e in Scienze linguistiche e letterarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Collabora con la cattedra di Anglistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. È autore di The Nightmare of My Choice. Guerra del Vietnam e romanzo poliziesco americano (2018) e ha curato, con Franco Lonati, Il gioco per eccellenza. Cinquant’anni di Cormac McCarthy (2017). Si occupa principalmente di letteratura e cultura popolare statunitense – soprattutto di romanzi e film western, bellici e polizieschi – e di Cormac McCarthy.
Lorenzo Mazzoni - ilfattoquotidiano.it, 1 aprile 2019
"I sentieri del West. Viaggio nella letteratura statunitense contemporanea"
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Umberto Rossi - pulplibri.it, 10 dicembre 2018
"Leonard dall’ovest al giallo"
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