
L’opera di Michel de Montaigne segna il germogliare della riflessione filosofica moderna sulla soggettività. Ma nei Saggi, scritti in un frangente tra i più cupi e violenti della storia europea, è anche possibile scorgere un percorso parallelo, volto all’individuazione dei fondamenti pacifici dei rapporti umani. Attraverso l’analisi della storiografia, la precisa contestualizzazione del processo di elaborazione dei Saggi e soffermandosi estesamente sulle categorie di scetticismo, tolleranza e pluralismo che strutturano il suo discorso filosofico, questo libro descrive il legame di Montaigne con la violenza e l’originale forma di irenismo tratteggiata per arginarla. Sullo sfondo delle grandi questioni dell’epoca – di ordine politico-militare e giuridico, culturale e pedagogico – viene così definendosi il profilo di un pensatore che, in continuo dialogo con la tradizione classica e rinascimentale, ha cercato di rifondare un ideale di umanità morale che non deve essere considerato perduto.
Federico Baglivo (1986) si è laureato in Storia della filosofia moderna presso l’Università degli Studi di Torino. Vincitore nel 2016 del Concorso docenti, insegna Filosofia e Storia al Liceo “Vittorio Alfieri” di Asti. Grazie a una borsa di studio della Fondazione Universitaria “Luisa Guzzo” di Torino si è dedicato all’approfondimento del pensiero di Montaigne ponendo particolare attenzione al contesto sociale, religioso e politico dell’Europa del tardo Cinquecento.