
“Mettiti nei tuoi panni”: per una cura etico-politica
In: Civitas educationis, 2018
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Facendo nostro il punto di vista di Luigina Mortari per cui: “l’assunzione della responsabilità della relazione di cura si manifesta come risposta alla chiamata a essere-con-gli-altri in una dimensione di senso” (2015: 119) ci sembra imprescindibile – riferendoci, in questo contributo, all’organizzazione sanitaria o più precisamente all’azienda ospedaliera – che ogni interlocutore coinvolto, i professionisti della cura, i pazienti e i famigliari possano trovare il proprio senso nella direzione, anche, di una inevitabile negoziazione e condivisione di senso possibile. Un senso che, a seconda degli attori cui ci si riferisce, è più di cifra professionale e/o esistenziale, sicuramente riconducibile per tutti loro alla dimensione dell’“attenzione” e della “responsabilità” (Ibidem) civile, secondo il focus di questa call. Abbiamo a che fare con un discorso pedagogico-educativo sulla cura medico-sanitaria che va oltre il motivo della centralità della relazione tra curante e chi è curato, chiamando in causa criticamente e con sguardo sistemico, il luogo-organizzazione in cui l’intervento di cura viene agito e la relazione di cura prende forma. Il discorso pedagogico-educativo sulla cura clinica si fa discorso etico-politico che mette in gioco la dimensione etico-civile.