Articolo
Abstract

Il contributo formula una diagnosi della cultura individualistica e narcisistica tipica della società postmoderna, che ha sostituito l’ideale della formazione con la logica della prestazione e della competizione, conducendo al trasformismo e al conformismo. Con riferimento al pensiero della fenomenologa tedesca Edith Stein, la strategia di soluzione alla crisi valoriale che permea il mondo degli intellettuali e della ricerca universitaria è individuata nella pratica non autoreferenziale della ragione filosofica, cioè nella declinazione dell’empatia come terapia: cura, servizio, custodia di sé, degli altri, delle formazioni storiche e delle realtà spirituali oggettive, ascrivibili alla creatività dell’essere umano e all’umanesimo della relazione. Il significato dei singolari universali humanitas e communitas e dell’empatia come essere-per-l’altro e con-l’altro documentano il legame tra fenomenologia, ontologia ed etica: l’umiltà quale morfo-logia del pensare.

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