Articolo
Abstract

Le cure palliative (CP), rivolte a pazienti inguaribili, ma ancora curabili, costituiscono un settore della medicina in cui è cruciale la componente umanistica e la necessità di un lavoro integrato fra diversi operatori. Per sviluppare competenze in CP, sono stati avviati in tutto il mondo dei corsi Master. Essi si propongono di sviluppare non solo capacità di presa di decisioni cliniche e di uso appropriato di interventi assistenziali nelle CP, ma anche competenze di comunicazione, di lavoro in équipe, nonché competenze etiche, cruciali nelle decisioni che si prendono nel fine vita. Sembra che la formazione alle CP sia intrinsecamente finalizzata a coltivare l’“intelligenza sociale” degli operatori, l’“intelligenza del cuore” (la capacità di comprendere non solo le emozioni, i sentimenti del paziente e della famiglia, ma anche, e inevitabilmente, i propri) nonché lo “sviluppo morale”. Attraverso una rilettura dei dati di una ricerca sullo sviluppo della competenza in CP, condotta nel 2015, con gli infermieri partecipanti al Master in CP dell’Università di Milano, si cercherà di cogliere la presenza di queste forme d’intelligenza, nelle parole degli intervistati, e la loro eventuale evoluzione nel percorso formativo.

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