Michela Gardini

Il ritratto e l’assenza

Percorsi nella letteratura francese

Informazioni
Collana: Eterotopie
2019, 120 pp.
ISBN: 9788857552477
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Sinossi

Le trame dell’immaginario che si dispiegano all’indomani della Rivoluzione francese approdano alla cultura dell’Ottocento alimentando delle narrazioni ampiamente consegnate alla pulsionalità e al perturbante. Privilegiando casi paradigmatici, il volume traccia dei percorsi di senso intorno ad alcune delle più significative declinazioni di questo orizzonte, ponendo al centro la dialettica cruciale tra parola e immagine e la nozione di ekphrasis. Nel corso del XIX secolo Jules Barbey d’Aurevilly appare fra i più originali interpreti di questa sensibilità, che trova una singolare esplicitazione nel motivo del ritratto dipinto. Quest’ultimo, configurandosi inizialmente come il teatro della memoria deputato a far rivivere il passato, si connota progressivamente come un oggetto soglia che assurge a immagine dell’invisibile, polarizzando intorno a sé una vera e propria isotopia del sovrannaturale. Dal ritratto dipinto alla fotografia, una delle formulazioni più estreme del rapporto tra parola e immagine si realizza nella contemporaneità con i ritratti fantasma di Sophie Calle, per approdare con Patrick Modiano a una scrittura che si compie nell’assenza, dissolvendo la figurabilità nelle parole.

Michela Gardini insegna Letteratura Francese presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi di Bergamo. I suoi ambiti di ricerca riguardano la letteratura francese moderna e contemporanea in una prospettiva interdisciplinare. Tra i suoi libri: Nei frammenti della modernità (Bergamo, 2006), Giovanna d’Arco e i suoi doppi (Bergamo, 2009), Joséphin Péladan. Esthétique, magie et politique (Parigi, 2015).