
In un’era dominata dal disorientamento, sempre interconnessa ma abitata da solitudini che si moltiplicano, il grande antropologo ed etnologo Marc Augé, cui si deve l’introduzione delle nozioni di non-lieux e di surmodernità, affronta con l’acume che gli è proprio questioni centrali dell’umanità stessa dell’uomo: la felicità, la dignità, la fiducia, il preoccupante incremento delle disuguaglianze. Il volume, che trova il suo fil rouge nel senso profondo del condividere l’umanità generica che abita in ciascuno di noi, diviene una sorta di vademecum per il nostro presente. Quasi assopito in una pseudo felicità sedentaria, il soggetto contemporaneo – teso tra paura del futuro e relazioni di superficie – sembra arrancare in un presente continuo segnato da un clima di crescente barbarie. L'Autore, lungi dal lasciare spazio al pessimismo, offre al lettore una sorta di kit di sopravvivenza e una bussola per orientarsi nel nostro tempo. Ci invita altresì a scommettere su una chancein cui ne va del nostro stesso futuro: l’utopia dell’educazione.
Marc Augé Già directeur d’études presso l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, di cui è stato a lungo Presidente, dopo aver contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche, Marc Augé ha elaborato un’antropologia della pluralità dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità. Ha inoltre focalizzato la sua attenzione su una serie di esperienze contemporanee che attraversano la progettazione urbanistica, le forme dell’arte contemporanea e l’espressione letteraria. Tra i suoi ultimi libri: Un etnologo al Bistrot (2015); Un altro mondo è possibile (2017); Momenti di felicità (2017); Saper toccare (2017); Sulla gratuità. Per il gusto di farlo! (2018).
Francesca Rigotti - Il segnalibro (RSI), 9 luglio 2019
"Marc Augé, Condividere la condizione umana, Mimesis"
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Famiglia Cristiana, 23 giugno 2019
"Condividere la condizione umana"
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Simone Paliaga - Avvenire, 18 maggio 2019
"Auge?, educare tutti, la vera condivisione"
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