
Questo saggio indaga criticamente il lento, ma costante processo di ‘moralizzazione’ del diritto costituzionale indotto da una scienza giuridica ‘progressiva’ attraverso l’interpretazione ‘per princìpi’, criterio posto a fondamento della validità stessa (per alcuni del ‘vigore’ materiale) dell’ordinamento giuridico. La dilatazione della retorica dei diritti dell’uomo e lo scivolamento della lotta politica dal suo luogo naturale e classico – l’agorà della polis – alle aule giudiziarie e alle pretese formali proprie del processo stanno determinando un progressivo esaurimento qualitativo del conflitto sociale e di conseguenza l’arretramento, continuo ed inesorabile, della partecipazione politica e della volontà di decisione.
Diritti dell’uomo ‘interpretati’ e gestiti dalle corti supreme, pace universale, superamento dello Stato e abrogazione della sovranità e dei princìpi classici della scienza giuridica sono le parole d’ordine che occultano uno spostamento della decisione politica dai popoli storicamente determinati e dai loro rappresentanti a incontrollabili poteri finanziari che agiscono a livello globale, incuranti degli interessi concreti dei singoli e delle nazioni. Il diritto giudiziario e lo Stato dei giudici sono le forme patologiche della trasformazione dello Stato di diritto in dis-ordinamento post-costituzionale e post-nazionale.
Nel mentre si diffondono nuove ideologie arbitrarie senza luogo e senza storia, per l’Europa si aggira spavaldo lo spettro dell’uguaglianza priva di sostanza, del diritto privo di volontà e di decisione, della libertà senza le libertà, dei diritti senza i doveri.
Agostino Carrino, Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, ha insegnato Diritto pubblico, Diritto costituzionale, Filosofia del diritto e Sociologia del diritto nelle Università Federico II di Napoli, di Cagliari e di Perugia. È stato Professore invitato di Staatslehre nell’Università di Vienna e di Théorie générale du droit, Droit publique e Droit international nelle Università di Paris-Sorbonne II, Paris X e Paris XI. Ha tenuto lezioni, corsi e conferenze in atenei italiani e stranieri, tra cui Vienna, Humboldt-Universität zu Berlin, Caen, Parigi, Wu?rzburg, Barcellona, Saarbru?cken, Varsavia, Hamburg, Washington University St. Louis, San Diego, Edge Hill, Colorado Springs, Budapest, Freiburg i.B. È stato ricercatore ospite del Max Planck Institut di Heidelberg. Fa parte del Comitato Scientifico delle Hans-Kelsen-Werke (Mohr). È membro dell’Executive Committee della Michael Oakeshott Association.
Ha curato vari convegni internazionali, di cui sono stati pubblicati gli atti. Ha fondato e diretto collane e riviste scientifiche, tra cui Diritto e cultura, Lo Stato, Jus publicum europaeum. Ha curato in traduzione italiana scritti di Lask, Kelsen, Schmitt, Macpherson, Walzer, Hofmann, Oakeshott.
Tra le sue opere più recenti: Oltre l’Occidente (2005); La destra e le libertà (2010); Das Recht zwischen Reinheit und Realität (2011); La giustizia come conflitto (2012); La dottrina dello Stato e la sua crisi (2014); Il suicidio dell’Europa (2016); Dopo le costituzioni (2017).
Agostino Carrino - La Verita?, 11 agosto 2020
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Alessandro Rico - La Verita?, 28 settembre 2019
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Francesco Borgonovo - La Verita?, 12 agosto 2019
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Teodoro Klitsche De La Grange - italiaeilmondo.com, 18 luglio 2019
“La costituzione come decisione. Contro i giusmorlaisti”
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