Il saggio intende analizzare il senso della τέχνη, a partire da Severino, in relazione al concetto di Wille zur Macht di Nietzsche. L’«oscillazione» della «cosa» tra essere e non essere caratterizza il divenire di ogni «ente mondano». Ogni «corpo vivente», per affermarsi, deve sottostare alla medesima «logica». Tale logica di affermazione è applicabile a diversi ordini di complessità: dalle «cose» alle «ideologie», dal comportamento di un «corpo fisico» alla «forma del vivente». Potremmo chiederci come tale «logica» risponda a una forma di vita «artificiale».
This essay aims at analysing, on the basis of Severino’s work, the meaning of τέχνη as related to Nietzsche’s Wille zur Macht concept. The «thing»’s swinging between Being and Non-being characterizes each «worldly entity»’s Becoming. Each «living body», in order to find self-affirmation, must comply to the same «logic». Such affirmation’s logic can be applied to different orders of complexity: from «things» to «ideologies», from a «physical body»’s behaviour to the «living form». One might wonder whether such «logic» could apply to «artificial» life.
- Presentazione
- PARTE PRIMA
- Il riconoscimento dell’ordine
- Capitalismo e tecnoscienza
- La verità della tecnica. Logica, negazione e potere
- Politica, economia e tecnoscienza alla ricerca del tempo perduto. L’inevitabilità di volere il passato
- Technoscience and nothingness
- Arte, τέχνη e nichilismo: Nietzsche e le forme dell’umano sentire
- PARTE SECONDA: DISCUSSIONE