Alessandro Del Puppo
Pasolini Warhol 1975
I due saggi che qui si possono leggere sono dedicati a fatti che riguardano all’incirca un quinquennio di storia italiana, dal 1974 al 1978. I protagonisti di queste due storie sono intellettuali (Pier Paolo Pasolini), artisti (Andy Warhol e il suo circo), galleristi e critici d’arte rampanti (Luciano Anselmino, Achille Bonito Oliva), gruppi rock di fortune diseguali (dai Rolling Stones ai Gaznevada agli Skiantos). Sullo sfondo di volta in volta c’era un pubblico, una massa, dei giovani, delle “idee”. A volte queste cose coincisero, o si provò a farle coincidere, a volte no.
La prima vicenda riguarda una potenzialità inespressa. La seconda vicenda riguarda invece l’espressione di un’impotenza. In comune, le due storie dimostrano un’atrofi a dei mezzi a fronte di una ipertrofi a dei fini.
Alessandro Del Puppo insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Udine. I suoi interessi di ricerca comprendono il futurismo (“Lacerba” 1913-1915. Arte e critica d’arte, 2000; Le livre futuriste italien. Écritures et images, 2020), la scultura italiana del Novecento (Modigliani scultore, 2010) e le relazioni tra arte, ideologia e sistemi culturali (Modernità e nazione. Temi di ideologia visiva nell’arte italiana del primo Novecento, 2012; L’arte contemporanea. Il secondo Novecento, 2013; Egemonia e consenso, 2019).
Titolo, 02/09/2021
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