
Il linguaggio d’odio ha valenza performativa: non descrive né rispecchia ma crea e alimenta gerarchie sociali ingiuste. Ciò è particolarmente evidente se chi parla lo fa da una posizione di autorità. L’autorità amplifica il potere delle parole di cambiare i limiti di ciò che può essere detto e può essere fatto. Fa delle parole potenti mezzi di costruzione di una nuova normalità, mediante i quali pratiche prima ritenute illegittime vengono a poco a poco rese accettabili, non problematiche, normali. Le lezioni per la Cattedra Rotelli che Rae Langton ha tenuto presso l’Università Vita-Salute San Raffaele indagano le complesse relazioni tra parole, autorità e ingiustizia sociale, a partire da una prospettiva performativa sulla natura del linguaggio. Il volume si apre con un contributo di Langton, che ripercorre i passaggi chiave delle sue lezioni, e prosegue con alcune note critiche, in cui studiose e studiosi del panorama accademico italiano riflettono sulla proposta teorica dell’autrice.
Rae Langton è Knightbridge Professor of Philosophy all’Università di Cambridge. Si è occupata di etica, filosofia politica, filosofia del linguaggio, filosofia femminista, metafisica e storia della filosofia moderna. È autrice di Sexual solipsism (2009) e Kantian humility (1998). Nel 2015 ha tenuto le John Locke Lectures all’Università di Oxford, da cui verrà tratto il suo prossimo libro, intitolato Accommodating injustice.
La Lettura (Corriere della sera), 24/10/2021
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