
Articolo

Abstract
Understanding distance and its role in our life is not an easy task, both when it is imposed and when it is required. We need distance in order to gain the right perspective on a situation, in order to have a healthy social and family dimension, in order to think about who we are and what we have to do.
In questo numero
- La banalità virale. Quando interpretare il mondo risulta impossibile
- Capire la/a distanza
- Uno iato incolmabile tra l’insieme di momenti concettuali e l’esperienza del significato
- Colmare la distanza tra la Terra e la Luna: il caso di A Fire on the Moon di Norman Mailer
- A distanza d’offesa. Note su democrazia immunitaria e distanziamento sociale
- Presenza virtuale o distanza reale? Alcune riflessioni politiche in tempi di virtualità
- Per una critica dell’informale
- D i s t a n z a. Descrizione di uno sguardo, tra visione e scrittura
- Distanziamento sociale e autobiografia critica
- Verso una nuova Nantucket. Melville e la fuga dal Paese delle Fate
- Seconda stella a destra. La lontananza come “serbatoio di immagini inesplose”
- Distanza, lontananza e verità nell’emergenza. Diritto e nostalgia
- Isolare, Abitare, Conversare
- Inquadrare la distanza. Note a partire da Gus Van Sant e Michelangelo Antonioni attraverso Simone Weil
- Da Piero della Francesca a Emilio Tadini. Distanza e prospettiva tra Rinascimento e contemporaneo
- Les fonctions culturelles et religieuses du masque
- Fuoco. Pittura e distanza