

Nel presente scritto s’intende mostrare come la struttura originaria apra la possibilità di pensare la presenza del positivo significare dell’essente proprio nell’atto in cui il significato negativo si pone a fondamento della forma dell’apparire che caratterizza il mortale quale abitatore della terra isolata. Ciò permette di offrire una definizione dell’isolamento della terra a partire proprio dall’astrazione operata dal mortale rispetto alle determinazioni necessarie che costituiscono la struttura stessa dell’apparire. Ma proprio in tale isolamento-astrazione quale forma in cui appare l’essente all’abitatore della terra isolata si manifesta la luce che risplende anche nelle tenebre più buie. Fuor di metafora, la struttura originaria appare anche nella propria negazione in quanto negazione. In questo senso possiamo affermare che la verità, ossia l’autentico e profondo io del mortale, appare proprio nell’altro da sé in cui consiste l’errore.
- Presentazione
- PARTE I
- Robot collaborativi e di servizio
- L'uomo e la macchina. Appunti biogiuridici sull’intelligenza artificiale
- Rem tene, verba sequentur. Big data e questione etica
- Identità. Scienza, conoscenza, identità reale e identità virtuale
- PARTE II Discussione
- Sulla coerente incoerenza del nichilismo
- Apparire in altro. Sull’apparire della struttura originaria nei cerchi della terra isolata
- «Non aprite quella porta»: l’alternativa islamica come sfida interna all’Europa
- Essere e oltre-passare. Metafisica, contraddizione, affezione
- Regolamento e criteri di referaggio