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Inventario dell'archivio Gianfranco Brebbia

Informazioni
Prefazione di: Fabio Minazzi
Introduzione di: Giovanna Brebbia
Note di: Mauro Gervasini

Collana: Centro Internazionale Insubrico
2022, 550 pp.
ISBN: 9788857593982
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Sinossi

L’archivio di Gianfranco Brebbia rappresenta la sua prepotente volontà di conservare le esperienze culturali, vissute al di fuori dei limiti di una vita professionale borghese, nel segno di una curiosità poliedrica e avida di saperi, letture e visioni sempre nuove.

Oggetto costante della sua attenzione sono i giovani, la nuova arte, il cinema, la sperimentazione, ma anche la tecnica, la cui componente essenziale è per lui l’artigianalità (non dimentichiamo che Brebbia è un sarto); egli traspone il lavoro manuale, il tagliare, il cucire del suo fare professionale quotidiano nel montaggio e nel trattamento delle pellicole cinematografiche.

Siamo di fronte a un vero e proprio caleidoscopio che permette di ricostruire, attraverso il punto di vista di Gianfranco Brebbia, apparentemente periferico, un’epoca e un movimento culturale straordinariamente dirompente: quello degli anni Sessanta e Settanta, di cui è a pieno titolo un protagonista.

Il suo archivio sembra rappresentare, attraverso il racconto vorace delle sue esperienze artistiche e culturali, che ne fanno «il più prolifico e sofferto tra i registi sperimentali», secondo le parole di Sirio Luginbühl, un antidoto al suo tormento.

Il fondo archivistico, in senso lato, contiene corrispondenza privata e carte collegate all’attività professionale ed artistica, fotografie, diapositive, pellicole cinematografiche superstiti, vinili di musica jazz e classica (usati come colonne sonore, durante le proiezioni), registrazioni su supporti diversi e sue opere a collage, realizzate tra il 1970 e il 1971, con tecniche miste.