Questo volume è la prima monografia in Italia sulla 'secolare' opera di Ernst Junger: alla luce dell'avvento dirompente delal tecnica, si indagano i temi che ne hanno sollecitato la riflessione (guerra - tecnica - lavoro - eros - libertà - storia - morte) si analizzano le fugure fondamentali della sua produzione (il milite ignoto - il lavoratore - l'anarca ecc.). seguendo il filo rosso della questione dl nichilismo, che individua il senso complessivo del suo cammino si pensiero, si illumina, in un orizzonte nietzschiano, l'in-contro 'nucleare' di Junger, quello con martin Heidegger, da cui il celebre dialogo sulla inea del nichilismo. Junger si rivela in questo libro come quelal figura in grado di cogliere, 'in diretta', il nichilismo assoluto che alberga ad Auschwitz e la 'banalità del male' a esso connessa con il trionfo dell'astrazione e del funzionalismo. Evitando ogni polemica sulla sua controversa vicenda biografica, questo volume si propone di interrogare le cristalline sfaccettature del pensatore Junger: conservando il tono aspro e teso della tecnica moderna 'a lavoro', consegna l'immagine di uno dei più grandi diagnostici del Novecento.
Pierandrea Amato è dottore di ricerca in Filosofia. Ha studiato nel corso degli anni alle Università di Napoli, Messina, Heidelberg, Berlino e Amiens. Tral'altro è stato borsista annuale all'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli. Ha scritto saggi sul pensiero di Nietzsche e Michelstaedter. Collabora attualmente con la cattedra di Filosofia Teoretica dell'Università di Messina.
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