Paola Cristina Fraschini

La metamorfosi del corpo

Informazioni
Collana: Morfologie
2002, 139 pp.
ISBN: 9788884830982
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Sinossi

“Il bello non ha che un tipo: il brutto ne ha mille”, così Victor Hugo. Il brutto assume un ruolo specifico nell’arte: rappresenta tutti gli aspetti della natura umana e non: il riso, il ridicolo, il pittoresco e il caratteristico, ma anche l’orribile, la disperazione, il pianto e il vizio. Nella storia le immagini grottesche, i tableau melodrammatici, i giullari, gli attori della Commedia dell’Arte e oggi Dario Fo e tanti artisti contemporanei, ci insegnano che il modo più sicuro e diretto per comunicare una verità relativa, molteplice e sfuggente è quello di parlare un linguaggio del corpo, avvalersi del gesto, atto muto, come indicatore di verità. Nel presente volume il grottesco si rimanda all’arte contemporanea e in particolare a quei territori della mutazione e della mretamorfosi che coinvolgono le tecniche artistiche. Un’intervista a Francesca Alfano Miglietti, teorica di mutazioni legate ai linguaggi visivi, sottolinea il ritorno alla vita come campo d’azione dell’arte. Il germe del grottesco vive nella nostra stessa vita e con essa si rinnova, il grottesco si adegua a ogni esigenza, suo è il dono dell’ubiquità e dell’immortalità, schiude un più profondo significato “vissuto” delle cose.

 

Paola Cristina Fraschini, laureata nel 1998 in Filosofia con il professor G. Scaramuzza, collabora con la rivista Materiali di Estetica. Ha scritto due saggi Il sosia del bello. Categoria di un arte che dà vita e Balzac melodrammatico. Il limite dell’espressività, ha curato (con Manuele Bellini e Teresa Monestiroli) il libro Variazioni su l’idea di artisticità. Profili di artisti e saggi brevi di Dino Formaggio e la Conversazione con Dino Formaggio. Ha lavorato nella redazione libri del Sole 24 ORE, attualmente collabora con Edizioni Ambiente.