Giovanni Invitto

La tessitura di Merleau-Ponty

Informazioni
Collana: Itinerari filosofici
2002, 153 pp.
ISBN: 9788884831200
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Sinossi

Perché un’altra lettura di Merleau-Ponty? Quali sono le zone d’ombra che avvolgono ancora il pensiero del filosofo francese? Il presente volume ripercorre la storia della ricezione italiana di un filosofo morto troppo giovane e troppo presto etichettato come un ‘pensatore della carne’, un critico del Terrore staliniano o un interprete della pittura di Cézanne. Ma la storia dell’ermeneutica dei testi di Merleau-Ponty non è mai stata una storia lineare, soprattutto nelle nostre accademie. Oggi esiste una netta torsione interpretativa rispetto agli anni in cui le sue opere venivano introdotte in Italia. La svolta è stata provocata dalla pubblicazione dei Corsi di Merleau-Ponty tenuti tra il 1950 e il 1961, che radicalizzano il tema dell’Essere e la conseguente ontologia. La convinzione dell’autore del presente lavoro è che vi sia comunque nella filosofia merleaupontyana, al di là delle supposte svolte, una unità e una continuità speculativa di assoluto rilievo.

Giovanni Invitto è ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università del Salento. I suoi interessi scientifici riguardano soprattutto il pensiero del ‘900 europeo. Nel 1987 ha fondato il quadrimestrale di filosofia “Segni e comprensione”, che dirige. Tra le sue pubblicazioni: Le idee di Felice Balbo (Il Mulino, 1979), Sartre dal “gioco dell’essere” al lavoro ermeneutico (Angeli, II ed. 2005), Sartre. Dio: una passione inutile (Messaggero, 2001), La tessitura di Merleau-Ponty (Mimesis, 2002), L’occhio tecnologico. I filosofi e il cinema (Mimesis, 2005), Idee e schermi bianchi. Filosofia e cinema tra il mito e il falso (Mimesis nel 2007). Suoi scritti sono stati pubblicati in Francia, Belgio, Brasile, Spagna, U. S. A.