Ereditare e sperare
Un confronto con il pensiero di Ernst Bloch
Ereditare è accogliere un dono. Studiosi del pensiero di Ernst Bloch si sono raccolti per pensare, a partire dal dono di questo filosofo, la speranza oggi. Il nostro mondo sembra aver abbandonato ogni possibilità di sperare. Abbiamo abbandonato, almeno noi occidentali, il sogno di un tutto, segnati ancora dall’ultima guerra mondiale combattuta sul suolo europeo, abbiamo associato tutto con totalitarismo, per questo ci si è rassegnati a sogni parziali, all’accumulo delle parti e delle particelle diventate tutte uguali e indifferenti. E i sogni a metà hanno incrementato unicamente una produzione tecnologica, che da sola continua la sua sfrenata corsa verso un futuro senza redenzione. Se fino alla metà degli anni ’70 del secolo passato si è guardato al pensiero di Bloch per seguirlo nella fiamma utopica di un cambiamento radicale, in seguito questo lato, che appartiene alla modernità della filosofia occidentale, viene lasciato in ombra e vengono messi in evidenza altri aspetti più legati all’arte e alla disseminazione di immagini che hanno il compito di tener vivo il sogno.
Il libro è distinto in tre parti, come tre sono i modi qui raccolti di leggere Bloch. Un ampio spazio è concesso al tema della disseminazione vicino all’estetica (Disseminare. Tracce e segni dell’arte) dove la musica e il pensiero affabulante di Bloch hanno una cospicua parte, e i saggi sono di A. Czajka, G. Ueding, E. Matassi, M. Latini. Nella seconda parte (Il Raccogliere. Oltre la disseminazione), viene messo in primo piano l’aspetto verticale del pensiero di Bloch che è più vicino al simbolo che allo scorrere diacronico dell’analogia, qui discutono questi temi G. Cunico, J.R. Bloch, G. Guerra, P. Cipolletta. Nell’ultima parte (Ereditare. Bloch eredita e l’eredità di Bloch) G. Cacciatore e V. Scaloni guardano a Bloch che si confronta con il pensiero di Hegel e di Nietzsche sul tema del progresso. E infine K. Kufeld e K.H. Weigand espongono le prospettive del Ernst-Bloch-Zentrum di Ludwigshafen che ha accolto l’eredità di Bloch.
