Nietzsche e il naufragio della verità

Una lettura articolata ed organica del pensiero di Nietzsche, dai saggi giovanili ai frammenti per la progettata Volontà di Potenza, che pone al centro dell’indagine il rapporto destrutturante che esso intrattiene con l’idea di verità elaborata dalla tradizione filosofica dell’Occidente.
Una interpretazione concettualmente rigorosa della trasformazione profonda cui le principali categorie e tematiche della metafisica sono consegnate nella speculazione nietzscheana: soggettività, sostanza, fondamento, causalità, funzione del concetto, strutturazione del giudizio, fino alle grandi questioni dell’estetica romantica, tutto approda in ultima istanza alla elaborazione ed al progressivo compimento di un ‘sistema negativo’ della volontà di potenza, strumento di dissoluzione globale e allo stesso tempo di autentica propedeutica mentale in vista della riflessione tragica dell’Eterno Ritorno dell’Identico. All’interno di un’analisi del nichilismo teoretico che privilegia il difficile rapporto con i princìpi cardinali del platonismo e, passando attraverso la fondazione del pensiero moderno in Descartes, sfocia in una problematizzazione e radicalizzazione della impostazione e dei risultati del criticismo kantiano, assistiamo qui al formarsi complesso e sfaccettato di un unico e devastante sistema di critica totale che, in un confronto serrato con l’interpretazione heideggeriana, pone su nuove basi la questione del superamento nietzscheano della metafisica.

Stefano Peverada è nato a Milano nel 1970. Compiuti studi classici e musicali, si è laureato in Estetica presso l’Università Statale di Milano, con la quale collabora. Si occupa tra l’altro di estetica musicale ed è titolare della cattedra di Storia della Musica presso la Scuola Civica di Musica di Pieve Emanuele, di cui è pure da alcuni anni vicedirettore. Collabora inoltre con diverse riviste del settore per i tipi di Mimesis ha pubblicato Il canto delle sirene. Protagora e la metafisica (2002).