Madre della filosofia
L’inganno consueto
Il nichilismo costituisce uno dei problemi centrali del tempo presente. L’autore di questo lavoro ha voluto affrontarlo utilizzando in modo originale l’ottica “immaginale” di James Hillman, a partire da alcune domande fondamentali. Osservando in trasparenza le principali interpretazioni del nichilismo, è ancora possibile sostenere che la civiltà occidentale, nel suo complesso, doveva necessariamente divenire la “terra del Nulla”? In quale misura i fondazionismi metafisici che hanno costituito la strada maestra della storia occidentale hanno rappresentato l’altra faccia di un bimillenario processo di rimozione dell’immaginazione e dei suoi prodotti? In che senso la “tradizione immaginale” del pensiero rinascimentale si è sottratta all’esito nichilistico che ha interessato la corrente istituzionale del sapere filosofico occidentale? E come si configurano gli ambiti in cui la “civiltà del nulla” si esprime più clamorosamente, ovvero la cultura di massa e il sapere accademico? Nel corso della riflessione, l’autore cerca di ricostruire quella matrice immaginale dalla cui sistematica rimozione, a partire dal Timeo di Platone, si è costituito il destino nichilistico occidentale. Accostandosi a quella “spazialità immaginale” (Chora) che è sua “Madre”, il lógos filosofico deve cedere il passo a un “immaginare chorasofico”. La psicologia archetipica potrà riconoscersi come legittima erede di quel “contro-movimento immaginale” che – da Eraclito a Jung, passando per il pensiero musulmano-ebraico medievale e per la tradizione alchemica rinascimentale – sembra offrire uno dei più fecondi e suggestivi approdi per chi ritenga che la cultura occidentale non si identifichi senza residuo con le sue manifestazioni più clamorose e di superficie.
Fabio Botto (Lavagna, 1965) è laureato in filosofia all’Università di Pisa con una tesi su Giordano Bruno. Attualmente insegna filosofia e psicologia in un liceo di Saronno (MI). Autore di testi scolastici, ha al suo attivo vari saggi di argomento filosofico.