Manifesto IRF

Manifesto IRF è il primo tentativo nel suo genere di descrivere dal loro interno le radici teoriche occulte e alcuni meccanismi di funzionamento di strutture anti-maschio, anti-famiglia e quindi sostanzialmente anti-vita (ombre del Geist!). In primo luogo, i Servizi Sociali e il Tribunale per i Minori, i Centri anti-violenza, i Consultori ecc. che da alcuni decenni assediano, attraversano e spesso stritolano la coppia e la famiglia post-moderna, trasformandola a volte in una sorta di palestra sado-maso, avamposto dissolutorio di legami del grande deserto che avanza, in cui a rimetterci è sempre di più ogni membro della famiglia, primi fra tutti i figli. Ma, nonostante tutto, la coppia e la famiglia sono ancora il luogo privilegiato in cui il sole può sorgere ancora e da lì ripartire per irrorare di senso e di sacralità il mondo.

Renato Bulzariello nasce a Melito Irpino (AV), nel 1950. Passa l’infanzia in Belgio. A otto anni torna in Italia al paese di origine da dove riparte per Carpi un anno dopo. Vive e lavora a Fossoli di Carpi. Studioso dagli interessi poliedrici, dopo un periodo di “vita sperimentale” tra i 17 e i 25 anni, ha organizzato diverse iniziative culturali, dalla politica alla psicoanalisi, dalla filosofia alla poesia. Da tempo lavora attorno a una sintesi creativa degli aspetti positivi di Marx, Nietzsche, Freud ed infine Klages con ciò che di loro può essere ancora valido oggi per una fuoriuscita dal nichilismo imperante. Ha già pubblicato Il verdismo e le sue figure regressive (Milano, 2004) che descrive una delle poche lotte ambientaliste vittoriose durata circa 14 anni, e un tentativo di “rifondazione” dell’ambientalismo su più ampie e profonde radici esistenziali e filosofiche ed è il primo di una decina di lavori in corso di stampa.