Venezia affonda perché resiste all’omologazione di un nuovo impero politico e culturale dell’abitare, di cui è la spina nel fianco. Venezia è la città dell’individuale, dell’imparagonabile, perciò del non funzionalizzabile in nessuna rete. La sua agonia è abilmente mascherata come destino di un gioiello-mostro ormai fuori dal tempo. In realtà l’inabissamento di Venezia è conseguenza diretta dell’impostazione del modello egemone della metropoli frattale, acriticamente importato. La radice dell’Europa è invece la policentralità poliade, e quindi dialogicamente politica: dove ogni città è una persona, e ogni persona una città, secondo l’immagine platonica. Per questo si vuole Venezia affondata, perché è specchio di individualità inassimilabili.
Nicoletta Salomon (Belluno 1967) si è formata come classicista alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Attualmente prosegue le sue ricerche presso l’università di Firenze. Ha scritto la zattera di mimesis. I greci, la creazione, l’arte, testo con cui ha vinto, tra gli altri, il premio Castiglioncello.