Riccardo Campi

Favole per dialettici

Allegoria e modernità

Informazioni
Collana: Morfologie
2005, 127 pp.
ISBN: 9788884832624
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Sinossi

L’allegoria ha conosciuto una significativa rivalutazione agli inizi del XX secolo, ma in una chiave radicalmente nuova. Il rapporto dell’opera moderna con la tradizione allegorica risulta oggi essenzialmente dialettico: il dispositivo allegorico tradizionale non può infatti essere riattivato, poiché tra il Settecento e l’Ottocento è venuto meno quell’ordine retorico che fondava e giustificava il processo stesso di allegorizzazione. Il presente volume, oltre a mettere a fuoco i tratti principali del carattere e della funzione tradizionale dell’allegoria, ne sottolinea, come esempio paradigmatico, la concezione dantesca. In effetti, l’allegoria ha costituito, dal Medioevo fino alle soglie dell’Età moderna, un dispositivo al contempo retorico ed ermeneutico, rigorosamente codificato, in grado di conferire un senso ulteriore alla lettera del testo. Il suo modello più alto, extra-letterario, è naturalmente rappresentato nella nostra tradizione culturale dalle Sacre Scritture, ed è appunto quello che Dante assunse come modello strutturale e che pretese come criterio interpretativo per la sua stessa opera. Per la modernità (e in particolare per Joyce), la Commedia ha rappresentato il paradigma di un’opera integralmente significante, nella quale l’oscurità del senso non si risolve in mera enigmaticità, ma in ricchezza inesauribile di significati.

 

Riccardo Campi, dottore e poi assegnista di ricerca in estetica, si occupa dei rapporti tra estetica e teoria letteraria. è autore di diversi saggi, tra i quali Le conchiglie di Voltaire (Firenze 2001) e Citare la tradizione (Firenze 2003). Ha curato e tradotto testi di Fontenelle, Voltaire, Alexander Pope, Valéry Larbaud, Jean Paulhan, G. Genette, H. Meschonnic.