Il melodramma e il kitsch si impongono come categorie estetiche predominanti nel panorama artistico, se si affronta il tema dell’arte senza forme preconcette e senza falsi moralismi. Analizzando la radice del kitsch nel melodrammatico, fino a risalire al Settecento, quando il patetico viene apprezzato dal pubblico e da certa critica, si comprende che, a livello di analisi estetica, il melodrammatico e la sua derivazione moderna posseggono dignità categoriale. La nascita del su-blime dal lato emozionale-patetico accompagna e rinforza tale indagine. Il melodramma e il kitsch non sono innovativi, utilizzano un eccesso di visibilità e non sfuggono al principio di accumulo, rispondendo alla frenesia del sempre di più. Un crinale tagliente, quello dove queste due categorie sopravvivono, che da un lato scivola verso la deplorevole banalizzazione e, dall’altro, verso la ridicola esasperazione dello stesso banale. Quando, però, le due categorie non precipitano, si scopre che il loro è un gioco, da prendere seriamente, ma comunque un gioco. Confinati nel ludico, il melodramma e il kitsch non ingannano il giocatore e non rappresentano un pericolo per l’arte, ma aprono le porte del più facile e godibile tra i divertimenti.
Maddalena Mazzocut-Mis è docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Mostro. L'anomalia e il deforme nella natura e nell'arte (Milano, 1992), La contingenza della forma (Milano, 1994), Gli enigmi della forma (Milano, 1995 e Milano, 2002), con Elio Franzini, Estetica. I nomi, i concetti, le correnti (Milano, 1996 e Milano, 2003), Forma come destino (Firenze, 1998), Deformazioni fantastiche (Milano, 1999), Voyeurismo Tattile. Un’estetica dei valori tattili e visivi (Genova, 2002) e Animalità. Idee estetiche sull’anima degli animali (Firenze, 2003). Per la Mimesis dirige la collana “Morfologie”.