Gabriele Piana

Conoscenza e riconoscimento del corpo

Informazioni
Collana: Eterotopie
2005,
ISBN: 9788884832870
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Sinossi

Il discorso filosofico sul corpo ha spesso sofferto di pregiudizi: basti pensare alla concezione platonica del corpo come “tomba” dell’anima, come “male” da cui liberarsi per raggiungere la verità. In questo libro si prende in considerazione la follia cartesiana della riduzione del corpo, ossia la convinzione che il soggetto possa raggiungere se stesso, la certezza del proprio essere, facendo a meno del corpo, fingendo di non essere un corpo. Prendendo in esame diversi pensatori (Cartesio, Husserl, Sartre, Merleau-Ponty, Nancy, Derrida, Lacan, Henry) si cerca di mostrare come tale follia sia presente in numerosi discorsi filosofici contemporanei sul corpo, nella misura in cui in essi il corpo è cosalizzato, è inteso come oggetto o è separato dal soggetto. In altri termini, nella misura in cui il corpo è un mero oggetto di pensiero e non un soggetto praticante, tale da dar luogo a una cultura condivisa della percezione di sé, degli altri e del mondo, una cultura che sia anche cultura del silenzio e del respiro, il soggetto continua a essere drammaticamente scisso dal proprio essere.

 

Gabriele Piana è ricercatore di Filosofia Morale presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo e redattore di “aut aut” e di “Millepiani”. Si è occupato del pensiero francese contemporaneo, pubblicando presso Mimesis Le scene della scrittura nell’opera di Jacques Derrida e Le scritture del fuori. Collabora con diverse riviste e ha pubblicato per i nostri tipi: Le scritture del fuori. Tracciati sul pensiero francese contemporaneo (2001) e Le scene della scrittura nell’opera di Jacques Derrida (2001).