
Erwin Straus e Henri Maldiney dialogano nello spazio della fenomenologia. Fenomenologia è per loro uno spazio allargato per l’esercizio del pensiero, che abbraccia l’esplorazione del mondo della vita dell’ultimo Husserl, l’analitica esistenziale di Heidegger, la psichiatria di Binswanger e Minkowski, le indagini merleau-pontyane sulla corporeità. In entrambi l’indagine dell’essere umano nelle sue strutture esistenziali e nella concretezza delle sue prassi mondane conduce a una generale ontologia fondata su basi estetiche. Nello spazio della fenomenologia il pensiero di Straus e quello di Maldiney dialogano in primo luogo dello spazio: del senso dell’esperienza della spazialità, e dei modi plurali connessi al sentire lo spazio e sentirsi nello spazio: nella vita, nell’arte, nella follia. I loro contributi alla chiarificazione di tale problematica sono da annoverarsi fra i momenti più rappresentativi della filosofia novecentesca della spazialità.
Andrea Pinotti è ricercatore di estetica all’Università degli Studi di Milano. I suoi campi di indagine sono il rapporto fra estetica e storia dell’arte, le teorie dell’immagine, l’estetica fenomenologica. È autore di: Il corpo dello stile (Palermo 1998); Piccola storia della lontananza (Milano 1999); Memorie del neutro (Milano 2001); Quadro e tipo (Milano 2004).