
Se nella mia scrittura ci fossero dei mostri, il fatto che essa sia preda di mostri o di suoi propri mostri rivelerebbe di colpo l’impotere. Uno dei significati del mostruoso consiste nel fatto che ci lascia senza potere, perché è appunto troppo potente o in ogni caso minaccioso per il potere. Ma, una volta che si è scorto un mostro, si comincia subito ad addomesticarlo; si comincia a confrontarlo con le norme, ad analizzarlo di conseguenza, a dominare ciò che tale figura di mostro poteva possedere di terrificante. E il movimento di assuefazione, ma anche di legittimazione e di normalizzazione è così già iniziato. Per quanto gli eventi o i testi possano essere mostruosi, a partire dal momento in cui entrano nella casa della cultura, il movimento di assimilazione, di normalizzazione, di addomesticamento è stato già messo in atto: si è ormai iniziato ad esorcizzare quel trauma che è l’apparizione stessa del mostro.
Lorenzo Fabbri vive e studia tra Roma e Cassino.