Gli assi su cui si reggono i saggi qui raccolti in volume sono tre: l’analogia, la biologia e l’archeologia. Quest’ultima consente di ricostruire i movimenti della prima nei processi di trasformazione dei saperi che hanno condotto al ruolo trascendentale della seconda nell’Enciclopedia scientifica contemporanea. Ogni mutamento della topografia dei saperi si opera per via analogica, cioè per contaminazione tra discorsi scientifici differenti, o tra scienze e non-scienze: ogni lavoro sui concetti, ogni loro variazione in contesti differenti, ogni estensione e modificazione del loro campo di pertinenza, implica il lavorìo di una razionalità analogica. L’archeologia ricostruisce regressivamente le stratificazioni e le discontinuità di questo lavorìo anonimo e ostinato. Nella razionalità contemporanea, le modificazioni, estensioni e deformazioni analogiche dei concetti biologici influenzano, o determinano, sia i campi di alcuni saperi particolari, nonché il modo di pensare il rapporto tra l’organismo e la macchina, la conoscenza e la realtà, la verità e l’errore. Il vivente si ritrova al cuore della conoscenza consegnando quest’ultima alla finitudine. Questi saggi tentano l’anamnesi di alcuni casi in cui il sapere e l’agire sono apparsi dominati dalla finitudine imposta dalla condizione del vivente umano, inseparabile dal fenomeno del valore. Ricondurre il sapere alla finitudine del vivente significa pertanto rinviarlo alla pratica del giudizio, e ancora oltre, ad una politica della conoscenza.
Andrea Cavazzini è dottorando presso la Scuola di Alti Studi della Fondazione San Carlo (Modena) in cotutela con l’EHESS (Parigi); ha curato, per Mimesis, le traduzioni italiane di G. Bachelard, Studi di filosofia della scienza; G. Canguilhem, Scritti filosofici; A. Koyré, Filosofia e storia delle scienze; un fascicolo della rivista “Discipline Filosofiche” (L’epistemologia francese e il problema del trascendentale storico, 2006, con A. Gualandi), e la voce “Archeologia” dell’Enciclopedia filosofica Bompiani. Fa parte delle redazioni delle riviste “Discipline Filosofiche” e “La Rosa di Nessuno” (Mimesis, Milano), e collabora a numerose altre.
