A partire dalla cosiddetta “svolta linguistica” della filosofia, si sono imposte nel pensiero contemporaneo un’idea e una pratica dell’impresa filosofica come analisi semantica e chiarificazione di concetti, oltre che come argomentazione. Spesso però, nonostante i continui “ritorni ad Aristotele” invocati nella filosofia contemporanea entro i campi più svariati - dall’etica alla politica, dall’ontologia alla filosofia della mente e alla filosofia della vita - si trascura che è proprio Aristotele ad aver inaugurato l’approccio semantico-concettuale ai problemi filosofici, sì da poter essere considerato a pieno titolo il primo “filosofo del linguaggio ordinario”. In questo libro Diego Zucca ripercorre originalmente la filosofia aristotelica mostrando i molti modi in cui il linguaggio ordinario, come sistema di strutture e colleffore di contenuti, prestazione bio-cognitiva tipicamente umana, deposito sociale di norme, regole e intuizioni, sia scandagliato e valorizzato da Aristotele con una profondità e una sistematicità tali da fare del filosofo un potente anticipatore della sensibilità metodologica contemporanea.
Diego Zucca ha studiato a Venezia, Parigi e Berlino e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, ove collabora con la cattedra di Storia della Filosofia ed è Cultore della Materia. E' autore di saggi sulla logica, sull’ontologia e sulla psicologia aristoteliche, sul problema del determinismo in Aristotele, su Hegel e sul neopragmatismo americano contemporaneo. Attualmente svolge attività di ricerca presso l’Università di Edimburgo.