Prefazione di: Mohammad Ja’far Shari’atmadar Tehran
Collana: Fuori collana
2010, 128 pp.
ISBN: 9788884835253
A Tabr z, capitale degli l-khan mongoli, all’estremo occidentale dell’altipiano iranico, alla fine del VII/XIII secolo, i nuovi dominatori - sciamanisti o buddisti - non facevano differenza tra musulmani, cristiani, ebrei. Il Califfato abbaside di Baghdad era caduto nel 1258 e l’ultimo califfo era stato ucciso. Nel 1256 era capitolata anche la fortezza di Alamut, centro visibile del potente Ordine esoterico degli Ismaeliti. Per i cinque secoli successivi, fino al 1817, degli Imam ismaeliti non rimase che qualche nome. E tuttavia, accompagnato da un senso di “fine del mondo”, con la necessità dell’occultamento della propria fede (taqiyya), iniziò la penetrazione delle dottrine dello gnosticismo ismaelita “sotto il mantello” del Sufismo. Questa opera di Shabestar del 1317, una delle più commentate, testimonia il permanere dell’impulso esoterico dell’Islam persiano all’interno del Sufismo e la sua trasformazione “in una religione soterica personale”.
Sa’d al-D n Mahmud Shabestar (687/1288 – 720/1320-21), è uno dei più celebri poeti sufi persiani del XIV secolo. Il testo qui presentato è la sua opera più famosa e limpida. Altre sue opere sono Il libro della Gioia (Sa’adat-Nameh), un’opera di 3000 distici, un trattato intitolato Sulla certezza (Haqq al-yaq n) e un altro intitolato Gli specchi degli Iniziati (Mirat al-Mohaqqiq n).
Mohammad Ja’far Shari’atmadar Tehran, noto come poeta con il nome (takhallos) di Darv sh, è nato a Sabzavar nel 1923. Rifugiato politico in Italia dal 1983 è stato professore presso la facoltà di Comunicazione di Tehran, ha pubblicato 17 libri di racconti e poesie e tenuto conferenze sui grandi letterati persiani in tutto il mondo. Nel 2009 ha pubblicato il volume “Kaabah”, un’antologia delle sue poesie con traduzioni in varie lingue europee e il Divan di Hafez in persiano, con un lungo ed innovativo saggio intitolato “ Divan-e ramz o raz”, che ha suscitato il vivo interesse di numerosi studiosi.
Gaetano Trusso Tintore è nato a Roma nel 1944. Laureato in Architettura a Roma con il prof. Ludovico Quaroni è stato membro del Gruppo Altro promosso da Achille Perilli. Ha conseguito il diploma di specializzazione in neo-persiano presso l’IsMEO di Roma con B. Melasecchi e R. Kassa . Dopo aver fatto numerose traduzioni di poeti mistici persiani, ‘Attar, Sa’d e soprattutto Rum,per approfondirne la conoscenza, ha pubblicato, a Parigi nel 2005, la traduzione italiana di una scelta di Quartine di Khayyam a cura di Darv sh.