
Questioni ampiamente classiche, ma gravide di conseguenze ancora oggi per l’intera configurazione del rapporto tra uomo e mondo, mente e corpo, intelligenza e percezione, sono al centro di questo lavoro di Enrica Lisciani Petrini. Attraverso la ricognizione di alcune tra le più intense esperienze filosofiche, artistiche e scientifiche del nostro tempo, l’autrice perviene alla conclusione che, contrariamente a quanto la tradizione di matrice cartesiana ci ha portato a supporre per molto tempo, il pensiero dell’uomo è fin dal suo apparire profondamente innervato in una falda precoscienziale o preindividuale, in continua “risonanza” con la realtà esterna. Tutt’altro che una sostanza disincarnata, esso è un “evento” costituito dalla interrelazione di sensazioni sonore, visive, tattili che precedono il soggetto avviluppandolo in una rete insolubile di stimoli corporei e ambientali. In una trama complessa ed affascinante – in cui la filosofia di Bergson e di Merleau-Ponty, ma anche di Deleuze, entra in un profondo intreccio con l’opera di Baudelaire e Rimbaud, di Rilke e Proust, con la pittura di Cézanne e Kandinsky, con la musica di Schönberg – Enrica Lisciani Petrini delinea un percorso interpretativo teoretico aperto alle più incisive espressioni dell’arte e alle più penetranti interrogazioni della scienza.
Enrica Lisciani Petrini insegna Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Salerno. I suoi lavori ruotano attorno al pensiero filosofico otto-novecentesco, con una particolare attenzione alle riflessioni di autori come Heidegger, Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty e agli intrecci con le esperienze artistiche che sono sullo sfondo di esse. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento (Einaudi, Torino 2001), La passione del mondo. Saggio su Merleau-Ponty (ESI, Napoli 2002). Ha curato le traduzioni italiane di J.-L. Nancy, All’ascolto (Cortina, Milano 2004) e (insieme a P. De Luca) di R. M. Rilke, Lettere a Magda (Mimesis, Milano 2006).