Serena Cattaruzza

L'indicazione della realtà

Teoria dei segni e della conoscenza in Karl Bühler

Informazioni
Collana: Fenomenologia e ontologia sperimentali
2008, 200 pp.
ISBN: 9788884836830
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Sinossi

Nell’odierna crisi della semiotica o semiologia, seguita ai suoi vistosi successi negli anni precedenti e successivi alla seconda guerra mondiale – non solo nell’ambito della teoria dei segni ma anche in quelli delle scienze umane (basti ricordare le influenti diramazioni dei vari tipi di “strutturalismo”, “semiotica pragmatica”, “logicismo”, “linguistica generale”, ecc.) e della stessa filosofia (in cui il motto peirceano “l’uomo è un segno” è stato declinato in innumerevoli varianti) – torna di particolare attualità e utilità la lezione di Karl Bühler, ben noto e apprezzato studioso tedesco caposcuola nella “grande Vienna” dei primi decenni del secolo scorso. Lezione che va al di là del suo pur fondamentale contributo alla teoria generale dei segni – da lui denominata “sematologia” -, sia per il metodo adottato, ampiamente interdisciplinare e sperimentale, sia per la rigorosa rivendicazione – di grande rilevanza filosofica – dell’idoneità insita negli strumenti segnici a far conoscere la realtà extrasegnica. In questo saggio Serena Cattaruzza, traduttrice della principale opera di Karl Bühler, la Sprachtheorie (1934) (Teoria del linguaggio, Roma 1983) e di altri suoi significativi testi, nonché autrice di vari studi su diversi aspetti della teorica bühleriana, mette in luce con una puntuale analisi le più rilevanti componenti teorico-conoscitive e metodologiche in virtù delle quali la “sematologia” di Karl Bühler può fornire un imprescindibile contributo nell’odierno dibattito sulle potenzialità conoscitive degli apparati segnici umani e animali.

 

Serena Cattaruzza afferisce al Dipartimento di Psicologia nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste, dove insegna Epistemologia delle scienze umane e Semiologia della conoscenza. Si occupa di tematiche relative alla filosofia della psicologia e alla filosofia del linguaggio con particolare riguardo ai processi cognitivi e percettivi propri dei meccanismi segnici, secondo un approccio fenomenologico. Ha pubblicato su tali questioni il saggio Forme e oggetti (Trieste 2000).