
William James
Saggi sull’empirismo radicale
I Saggi sull’empirismo radicale rappresentano la fase più matura e originale della riflessione filosofica di William James. I saggi che compongono questa raccolta, apparsa postuma nel 1912, sono originariamente pubblicati su riviste fra il 1904 e il 1905. Riuniti due anni dopo la sua morte, essi costituiscono l’entrata privilegiata alla filosofia dell’esperienza di James, un luogo classico dove pensatori di ieri e di oggi si confrontano con i problemi sollevati dal filosofo e psicologo statunitense. Questi Saggi hanno avuto un’influenza duratura; possiamo ritrovarne un segno nella riflessione di coloro che con essi si sono misurati: Bergson, Whithead e Russell, ma anche Deleuze e Putnam. Lo stile di James è chiaro e tagliente e il suo procedere argomentativo è accompagnato dal rigore che contraddistingue il suo pensiero.
William James (1842 –1910), filosofo e psicologo nato negli Stati Uniti e formatosi in Europa, è conosciuto come il fondatore del pragmatismo. Tra i suoi testi principali ricordiamo: Principi di psicologia (Milano, 1901), Saggi pragmatisti (Napoli, 1966), Un universo pluralistico (Torino, 1973), La volontà di credere (Milano, 1984), Le varie forme dell’esperienza religiosa (Brescia, 1998), Pragmatismo (Torino, 2008).
Luca Taddio insegna Estetica al corso di Scienze dell’Architettura presso l’Università di Udine. Si occupa in particolare di filosofia della percezione e di teoria dell’immagine ed è autore di racconti filosofici, parte dei quali sono stati raccolti nel libro Spazi immaginali (Udine, 2004).