
In che modo possiamo parlare di un’estetica indiana? Cosa si intende per bellezza nella produzione artistica dell’India? Quale funzione hanno svolto le arti nella sua cultura? In queste pagine si tenta di descrivere un particolare significato della teoria estetica e dell’espressione artistica che si sono sviluppate nell’India antica, prevalentemente in ambito letterario e figurativo. Ovvero quella speciale relazione fra esperienza estetica e conoscenza in cui quest’ultima assume un valore liberatorio e salvifico, diventando esperienza dello spirito che trasforma integralmente chi la compie, sottraendolo alla limitata e illusoria prospettiva “egoica” e restituendolo così alla vera realtà.
Emanuela Magno è assegnista di ricerca presso il dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Padova, è da anni studiosa del pensiero indiano, collabora con le cattedre di Estetica e di Sanscrito dell’Università di Padova ed è socia fondatrice e redattrice di Simplegadi, Rivista di Filosofia Interculturale. Tra le sue pubblicazioni: Nagarjuna, il Cammino di Mezzo, a cura e con il commento di E. Magno (Padova 2004); Sentieri di mezzo tra Occidente e Oriente, a cura di E. Magno e M. Ghilardi (Milano 2006); Mente e coscienza tra India e Cina (Firenze 2008).