Damiano Cantone

Cinema, tempo e soggetto

Il Sublime kantiano secondo Deleuze

Informazioni
Collana: Filosofie
2009, 172 pp.
ISBN: 9788884838254
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Sinossi

Spesso si tende a sottovalutare l’importanza che il pensiero di Immanuel Kant riveste per la genesi e lo sviluppo della filosofia di Gilles Deleuze, in particolare per quella che passa sotto il nome di estetica. Eppure c’è un tema molto fecondo, col quale il filosofo francese non cessa di confrontarsi nelle sue riflessioni sul rapporto fra tempo e soggetto: il sublime. Il confronto con l’Analitica del sublime attraversa infatti, con andamento carsico, l’intera produzione di Deleuze, per sfociare finalmente nelle importanti monografie dedicate al pensiero del cinema, L’immagine-movimento e L’immagine-tempo. Affiora l’ipotesi di un vero e proprio sublime cinematografico attraverso il quale il cinema si propone di veicolare, grazie al suo rapporto del tutto nuovo e diretto con il movimento, un’esperienza del tempo priva di qualunque mediazione. Cinema e sublime si incontrano dunque all’interno di quella “concezione favolosa del tempo” che costituisce il marchio dell’intera filosofia di Deleuze.

 

Damiano Cantone (Udine 1977) insegna Storia dell’Estetica presso l’Università degli studi di Trieste. Si occupa dei rapporti fra cinema e filosofia, con particolare attenzione al lavoro di Gilles Deleuze. Ha pubblicato, fra gli altri, interventi su Deleuze, Lyotard, Hitchcock, Cronenberg. È traduttore e curatore di numerose opere del filosofo sloveno Slavoj iek; è redattore della rivista “Aut Aut”.