
Movimento, percezione ed empatia
Movimento, percezione ed empatia
Quando si pensa al concetto di empatia, non sempre si riesce a farsene un’idea precisa. Concetto dai contorni sfrangiati e non ben definiti dalla storia del pensiero, l’empatia richiama indistintamente un vissuto soggettivo, una relazione interpersonale o un rapporto oggettuale. Senza pretese di esaustività, il percorso che si propone in questo breve volume si colloca dalla prospettiva di autori e testi che dell’empatia hanno offerto una concettualizzazione teorica orientata in modo abbastanza omogeneo. La teoria dell’empatia appare nelle pagine seguenti nella veste di una dottrina dell’esperienza, nella quale, sollecitata dal sentimento, l’immaginazione si fa tramite attivo di un rapporto con il mondo, arricchito di tratti antropomorfici e valori personali. Cresciuta nel grembo dello psicologismo di fine Ottocento e inizio Novecento, la dottrina dell’empatia come sentimento motorio dell’imitazione interna, lungi dal rappresentare un relitto della storia del pensiero, riecheggia in moderni approcci al problema, quali ad esempio la teoria del mindreading e della simulazione.
Matteo Accornero si è addottorato in Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa di filosofia kantiana, psicologismo otto-novecentesco, estetica psicologica e fenomenologia. Per Mimesis ha già curato, insieme a Maddalena Mazzocut-Mis, L’esperienza estetica. Percorso antologico critico (Milano 2008).