
“Quando i sentimenti di giudizio della coscienza intellettuale terminano, solo allora potete vedere fino in fondo. E quando vedrete, allora, come nei tempi antichi, il cielo è cielo, la terra è terra, le montagne sono montagne, i fiumi sono fiumi”. Rinzai roku
Nishida Kitaro (1870-1945) è considerato il più importante filosofo giapponese della modernità, e ideale fondatore della cosiddetta «Scuola di Kyoto», che ha riunito nel corso del Novecento alcuni tra i più significativi pensatori del Giappone contemporaneo. Nel suo pensiero – che ha toccato tutte le principali questioni filosofiche, dal problema della coscienza a quello della storia, dalla politica fino alla scienza e alla religione – si intrecciano l’eredità della cultura nipponica, l’esperienza della meditazione zen e l’assiduo confronto con i classici della filosofia, da Platone a Husserl. Una parte importante della sua ricerca si è rivolta allo studio dell’estetica e della morale, nel tentativo di costruire un possibile incontro tra la sensibilità orientale e alcuni aspetti della metafisica occidentale: questo studio sul pensiero del filosofo giapponese si offre dunque come un’occasione di esercizio interculturale e di approfondimento teoretico circa interrogativi sempre attuali, come quelli che indagano il rapporto tra bellezza e verità, tra arte ed etica, tra azione e contemplazione.
Marcello Ghilardi (Milano, 1975) ha conseguito il dottorato di ricerca in Estetica e Teoria delle Arti presso l’Università di Palermo, e collabora con la cattedra di Estetica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Padova. Per i nostri tipi ha curato il testo di Shitao, Sulla pittura (2008) e il volume Vie per un’estetica interculturale (2008). Ha inoltre pubblicato, tra l’altro: Cuore e acciaio. Estetica dell’animazione giapponese (Padova, 2003); L’enigma e lo specchio. Il problema del volto nella pittura contemporanea (Padova, 2006); Giochi di ruolo. Estetica e immaginario di un nuovo scenario giovanile (con I. Salerno, Latina 2007).